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Romanzo epistolare del 1941, "Lettere di una novizia" racconta la contrastata e sbagliata vocazione di una ragazza della buona borghesia. Vero perno dell'opera è però la rappresentazione del sentimento della "malafede", quella scarsa o nulla coscienza di sé che porta i personaggi a occultare le proprie ragioni sotto le giustificazioni più tortuose, le motivazioni più capziose. Confondendo valori e false promesse di un'educazione cattolica e di una formazione fascista, Piovene può così dare espressione alla condizione di una intera generazione di intellettuali e di uomini forse liberi di scrivere, muoversi e pensare, ma carichi di pregiudizi, prescrizioni, prevenzioni.